La storia

 

 

Storia del Liceo 

Il Liceo Scientifico Statale Primo levi è stato aperto nel 1987 a circa 400 alunni distribuiti in 4 sezioni ad indirizzo tradizionale. Nel corso degli anni la scuola, pur mantenendo il suo impianto di liceo tradizionale, si è specializzata in informatica, aderendo alla mini sperimentazione del P.N.I (Piano Nazionale per l'Informatica).  

Successivamente, a causa dell'abolizione da parte del ministero delle sperimentazioni, per non perdere il potenziamento in quest'ambito, il Primo Levi ha affiancato al curricolo dell'indirizzo di ordinamento, altri curricoli in cui potenziare alcune materie rispetto al quadro originario.  

In questo modo si è data l'opportunità di scegliere percorsi diversi che puntano sulle diverse attitudini dei ragazzi per permettere loro di raggiungere il miglior risultato possibile.

Con un concorso, aperto a tutte le componenti della scuola, docenti, studenti e personale ATA, in una democratica votazione si è scelto il nome della scuola. Primo Levi: chimico, scrittore, uomo di scienza e soprattutto un uomo che aveva sofferto pur sapendo conservare la sua dignità.  

Un volto che rappresenta la Shoah dopo che, a seguito del suo ritorno, scrive "Per non dimenticare.." facendo ricordare a tutti che il male della storia non deve ripetersi.  

La scelta di un nome così importante per il nostro liceo era voluta in modo tale che non si facesse riferimento solo alla cultura scientifica e umanistica, ma anche a ben precisi valori etici e legali. Tali sono il rispetto dell'umanità e la condanna di qualsiasi forma di intolleranza e violenza nella convinzione che la cultura coincide sempre con la coscienza civile.  

Da allora il Primo Levi non è mai venuto meno agli obiettivi preposti, le materie umanistiche e scientifiche sono sempre state paritarie, approfondite e potenziate. Le lotte per la legalità sono avvenuta in conferenze, incontri e dibattiti con personaggi insigni della nostra cultura e tradizione. 

 

Chi era Primo Levi

Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore, chimico e partigiano italiano, superstite dell'Olocausto e autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie.

Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 fu arrestato dai fascisti in Valle d'Aosta, inviato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio 1944, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.

La sua opera più famosa, di genere memorialistico, è Se questo è un uomo, in cui racconta le sue esperienze nel campo di concentramento nazista; il libro è considerato un classico della letteratura mondiale. Laureato in chimica, in molte sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza